Supercella e Tornado Dolo, 8 luglio 2015

 TORNADO

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 Analisi sinottica

In questa giornata il team si troverà a cacciare tra il veneziano ed il vicentino. Dopo un intensa e prolungata ondata di calore, la scodata frontale provocata dal transito di una depressione appena al di là delle Alpi, interesserà le regioni nord-orientali, determinando un sensibile incremento dei parametri temporaleschi tra Friuli e Veneto.

L’ingresso d’aria appena più fredda su di un’area precedentemente occupata da aria molto calda e molto umida, si rivelerà fondamentale nel comprendere il perchè di una fenomenologia tanto violenta e vigorosa. Sull’alto Adriatico lo Scirocco pompava verso la pianura vicentina, trascinando con sè un’incredibile quantità di calore ed umidità. (valori di CAPE stimati attorno 4100j/kg)

Giornata a caccia di temporali

Sarà proprio questa vivace ventilazione sud-orientale ad agevolare la formazione di un temporale a supercella, dall’evoluzione molto veloce ed imprevedibile che niente avrà da invidiare ai temporali delle Plains americane.

Dopo una breve sosta in autogrill, la giornata di caccia inizia nei pressi di Vicenza, dove sin da subito possiamo osservare la nascita di un cumulonembo isolato sulle Prealpi. In poco tempo il cumulonembo si ingrandisce e possiamo osservarlo sia al radar mentre si intensifica, sia visivamente, attraverso un’ampia incudine che si estendeva in tutte le direzioni.

L’evoluzione del sistema temporalesco è stata estremamente rapida ed esplosiva. Nel momento della trasformazione in supercella, si è verificato il tipico moto deviante verso destra, elemento quest’ultimo che denuncia la presenza sicura di un mesociclone. Oltre al tornado vanno segnalate anche le grandinate e le raffiche lineari di outflow e di RFD (Rear Flank Downdraft) particolarmente attive tutto attorno al mesociclone.

Tramite l’autostrada restiamo costantemente sul bordo avanzante del temporale, quando in poco tempo ci accorgiamo che dalla wall cloud, cioè dalla nube a muro che si forma alla base delle supercelle organizzate, inizia a staccarsi un cono molto proteso verso terra. Osserveremo due distinti touch down; il primo mentre il vortice attraversava l’autostrada dirigendosi verso sud-est, il secondo, più violento, ha colpito alcuni centri abitati, recando danni importanti, feriti e purtroppo anche delle vittime.[/vc_column_text]

L’evento vorticoso durerà circa una decina di minuti, comprese la fasi in cui il tornado risultava solo parzialmente condensato al suolo. Abbiamo potuto verificare in prima persona l’entità dei danni provocati dal suo passaggio. Tra le località più colpite menzioniamo Dolo e Mira, a pochi chilometri dalla laguna.

Classificazione del tornado di Dolo

La violenza del vortice è stata stimata F4 secondo la scala fujita e EF3 sulla scala Enhanced Fujita dopo un lungo lavoro di classificazione e traduzione della scala per adattarla alle nostre infrastrutture, facendo classificare questo tornado come uno dei più violenti mai registrati sul suolo italiano.

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