Violenti temporali supercellulari a nord-est di Milano, 13 Luglio 2011

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La giornata di caccia ha inizio molto presto. Io ed altri ragazzi del Piemonte ci incontriamo per caso in un’area di servizio vicino Santhià. Nel primo pomeriggio la situazione ancora è molto incerta e le speranze dei cacciatori è che qualche temporale possa ben presto scendere dai comparti alpini per giungere sino in pianura. Al suolo l’aria è particolarmente umida e soffia un vento da Sud-Est piuttosto teso che fa ben sperare al proseguo del pomeriggio.

Nel giro di poco tempo i temporali arroccati alle Alpi Occidentali tentano una sortita nella val Padana. Usciamo dall’autostrada e giunti alla statale per Crescentino, ci fermiamo ad osservare i temporali che dall’alto Piemonte tentano di invadere la pianura. Ben presto le aspettative di molti, vengono disilluse. Il temporale scendendo in pianura prova ad organizzare una shelf, ma si presenta poco convinto.

Nel giro di poche decine di minuti tutta struttura decade velocemente. Nell’area vercellese e novarese irrompe bruscamente un freddo ed umido vento Nord-Occidentale che abbassa la temperatura di parecchi gradi.

Dopo un rapido consulto con Valentina Abinanti, la quale mi informò che una linea netta di cumuli cresceva davanti all’Outflow Boundary, decido di muovermi velocemente verso Est. Da Crescentino, (provincia di Vercelli) mi sposto velocemente verso Casale Monferrato per prendere l’autostrada. Una linea netta di cumuli cresceva davanti a me espandendosi verso l’alto.

Purtroppo nelle zone di Casale-Vercelli il secondo tentativo di convezione non va a buon fine. Il limite netto della “Outflow Boundary” ben presto viene meno ed i cumuli tendono a stirarsi a causa del forte getto presente in quota, ancor prima di diventare temporali.

Decido quindi di prendermela con una relativa calma in più. Raggiungo Casale Monferrato Nord, imbocco l’autostrada direzione Nord, uscendo a Vercelli Est

Per raggiungere il temporale che stava nascendo, da Vercelli Est ho imboccato la statale sino a Novara, da li ho preso la A4 direzione Venezia per avvicinarmi quanto più possibile alla struttura che si allontanava verso est.

Effettuo diverse soste per fotografare gli splendidi Updraft sulla Flanking Line.

Una volta superata Milano mi porto finalmente sul bordo avanzante di una grossa shelf cloud. La shelf era in realtà il risultato della linearizzazione di una magnifica supercella che aveva da poco colpito le zone dell’hinterland nord milanese.  La corsa verso est mi porterà a cacciare durante l’ora del tramonto un ultimo temporale fotografato in direzione ovest dal piccolo centro abitato di Dalmine (BG).

La seconda cella all’ora del tramonto risulterà complessivamente minore rispetto al primo temporale, tuttavia la presenza di uno Shear molto forte ed estremamente favorevole, imprimerà anche a questo secondo temporale una certa rotazione, prima di andare a sbattere contro le Alpi dissolvendosi.

E’ il crepuscolo, sono ormai le nove di sera, scatto un’ultima carrellata di fotografie prima di fare rientro a casa.

All’uscita mi ritrovo nuovamente con i compagni di caccia Valentina Abinanti, Mauro Greco, Niccolò Ubalducci ed altri. C’è un momento di sconforto generale, ormai si pensa che la giornata sia perduta. In effetti era difficile pensarla in altro modo, ormai erano quasi le sei del pomeriggio ed ancora non era scoppiato nessun temporale degno di nota.

Deciso a non mollare, invece che fare subito ritorno a casa, resto a sostare qualche decina di minuti in più, all’uscita di Vercelli Est. Il confine con l’aria fresca e secca che stava facendo ingresso in quel momento sia al suolo che in quota a partire dal Piemonte, iniziò a dare i suoi frutti.

Le cartine dei Dew Point e della temperatura evidenziavano un marcato “stacco” tra l’aria fresca e secca che in quel momento occupava vercellese e novarese, con l’aria ben più calda e umida confinata da Milano verso Est.

Un addensamento cumuliforme inizialmente isolato emerge dalla foschia milanese e tende lentamente a crescere.

L’Updraft sembrava addossato all’arco alpino, ero dubbioso se provare ad avvicinarmi. Dopo qualche minuto, vedendo che esso cresceva di continuo e brillava di un bianco acceso, decisi di giocarmi quest’ultima carta lanciandomi all’inseguimento.

Contrariamente a quanto mi aspettassi, il temporale letteralmente esplodeva col passare dei minuti. L’Updraft si alzava sino a raggiungere quote molto alte e la luce del sole ormai basso (erano circa le 19.30) lo illuminava magnificamente.

Per raggiungere il temporale che stava nascendo, da Vercelli Est ho imboccato la statale sino a Novara, da li ho preso la A4 direzione Venezia per avvicinarmi quanto più possibile alla struttura che si allontanava verso est.

Effettuo diverse soste per fotografare gli splendidi Updraft sulla Flanking Line.

Una volta superata Milano mi porto finalmente sul bordo avanzante di una grossa shelf cloud. La shelf era in realtà il risultato della linearizzazione di una magnifica supercella che aveva da poco colpito le zone dell’hinterland nord milanese.  La corsa verso est mi porterà a cacciare durante l’ora del tramonto un ultimo temporale fotografato in direzione ovest dal piccolo centro abitato di Dalmine (BG).

La seconda cella all’ora del tramonto risulterà complessivamente minore rispetto al primo temporale, tuttavia la presenza di uno Shear molto forte ed estremamente favorevole, imprimerà anche a questo secondo temporale una certa rotazione, prima di andare a sbattere contro le Alpi dissolvendosi.

E’ il crepuscolo, sono ormai le nove di sera, scatto un’ultima carrellata di fotografie prima di fare rientro a casa.

Fotografie di William Demasi e Meteofulvio.

Analisi sinottica della giornata a questo link: ” link “

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