Incredibili supercelle Marina di Pisa, sabato 2 agosto 2025
La mattinata di sabato 2 agosto è stata caratterizzata da una spettacolare sequenza di almeno tre supercelle nate in mare aperto, ed in seguito trasportate dai venti occidentali lungo la costa tra Pisa e Livorno. Il quadro sinottico generale è stato caratterizzato dall’ingresso di una saccatura di origine Nordatlantica, accompagnata da aria più fresca in quota.
Dopo aver trascorso una notte di attesa tra venerdì e sabato sulla città della Spezia, al nostro risveglio sabato mattina il radar mostrava lo sviluppo dei primi temporali di fronte alla costa pisana. Per intercettare lo sciame di supercelle ci siamo portati alla Marina di Pisa da dove i temporali sono sfilati davanti a noi come se fossero in passerella.
Il primo di questi temporali è stato particolarmente intenso e spettacolare. L’avvicinamento del mesociclone dal mare verso la costa è stato estremamente lento poiché la supercella, aspirando davanti a sé una grande quantità di aria calda e umida, si è trovata in una situazione di equilibrio tra la vivace ventilazione di Scirocco nei bassi strati ed i venti occidentali che soffiavano intensamente in libera atmosfera.
Quindi l’incudine del temporale si sviluppava rapidamente verso l’entroterra mentre il cuore della cella temporalesca restava ancorata alla superficie marina, spostandosi verso la costa molto lentamente. Sono stati visibili tutti gli elementi caratteristici del temporale a supercella, dalla tail cloud alla inflow tail e la flanking line. Da quest’ultima struttura si sono sviluppate anche alcune trombe marine al largo.
Un tornado mesociclonico si è sviluppato dalla Wall Cloud una volta che la supercella si è portata vicino alla costa. Da questa struttura abbiamo osservato due brevi touch-down tornadici.
Complessivamente le altre due supercelle non hanno avuto la stessa forza della prima, ma sono state ugualmente spettacolari. In questo caso i temporali si sono mossi verso la costa più rapidamente poiché i venti di outflow all’interno dei cumulonembi erano più prevaricanti, spingendo l’intero sistema convettivo a cercare più avidamente aria calda e quindi a spostarsi più rapidamente in seno alla ventilazione occidentale.