Joplin Deathly tornado, 22 may 2011 Missouri

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Durante il primo pomeriggio arriviamo ad Independence per attendere che la convezione si inneschi nelle ore successive. Arrivati nella cittadina restiamo stupiti dalle condizioni atmosferiche estremamente afose presenti in quel momento su quell’area. Il termometro era di poco sopra i trenta gradi ma la quantità di umidità era insopportabile, si sudava a star fermi. Parecchi cumuli affollano il cielo già dal primissimo pomeriggio ed i primi temporali non tarderanno ad arrivare. Aria relativamente più fresca e secca avanza lentamente da nord-ovest verso sud-est andando ad impattare contro l’aria caldissima e molto afosa presente in quel momento sul bordo orientale dell’Oklahoma al confine col Missouri. Giusto il tempo di mangiare qualcosa ad un Mc.Donalds e la convezione si innesca prepotentemente lungo la linea di cumuli poco a nord della nostra posizione. Decidiamo così di muoverci verso nord e poi verso est per intercettare il temporale in coda ad una linea che prendeva rapidamente consistenza. L’aria molto umida consentiva ai temporali di crescere in tempi estremamente brevi. Nel giro di pochi scatti dal radar tutti i temporali sono già a fondoscala senza inizialmente presentare una grossa organizzazione.

Dopo esserci portati davanti al fronte di avanzata principale osserviamo il giovane cumulonembo crescere con una maestosa shelf cloud verso di noi. Il colore del cielo dietro la shelf era verdastro, impressionante era l’attività elettrica. Una incredibile quantità di fulmini positivi scoccavano all’esterno del temporale vero e proprio, cadendo dall’incudine dello stesso a molta distanza dalla zona dell’updraft. Mentre osserviamo il temporale avvicinarsi verso di noi su di una strada sterrata, inizia ad innescarsi una certa rotazione della struttura. La shelf sul bordo avanzante del cumulonembo si avvicina rapida verso di noi, decidiamo quindi di muoverci verso est per restare sempre davanti al temporale. Varcheremo ben presto il confine dell’Oklahoma e ci porteremo sul Missouri. Il temporale inizialmente era abbastanza isolato dagli altri, dalla seconda metà del pomeriggio però, i suoi venti di outflow innescheranno rapidamente altre celle temporalesche più ad est e più a sud direttamente alimentate da aria caldissima e afosa.

Mentre andiamo verso sud, inizialmente senza avere un’idea precisa di che temporale seguire, una wall-cloud di un giovanissimo temporale verso ovest prende consistenza. Ci fermiamo a scattare alcune fotografie. La wall si avvicina a noi in pochi istanti e dalla base della stessa un grosso funnel si protende verso il suolo proprio mentre ci sta sorpassando sovrastandoci! Un momento di sgomento generale da parte di tutti noi, il vento misurato dalla Davis nel tetto dell’auto arriva a toccare la raffica massima di 145km/h provenendo da direzioni diverse. Prima caldo da sud, in seguito da ovest e da nord, fortissimo e fresco! Decidiamo di scappare continuando a percorrere la strada verso sud per portarci distanti dalla circolazione di venti al di sotto della wall-cloud! Posizionati in un punto più tranquillo poco più avanti, la wall-cloud in pochi minuti è diventata enorme e la quota di condensazione è estremamente bassa! Si muove velocemente verso est ingrandendosi sempre più. Numerosi temporali con associati forti precipitazioni si formano verso sud investendoci. Dal radar osserviamo il temporale con la wall-cloud che ci aveva sorpassati poco prima che mostra segni di una forte rotazione. L’effetto di risucchio della wall-cloud è così potente da trascinarsi dietro anche tutti gli altri piccoli temporali attorno ad essa!

Decidiamo di puntare dritti verso questo temporale arrivando sino a tre miglia di distanza dalla città di Joplin. La pioggia cade forte ed intensa, alcune macchine della polizia e lo sheriffo impediscono di percorrere la strada per raggiungere la città. Di fronte a noi ripetuti fulmini nube terra cadono tutti assieme in un punto preciso del terreno segnalando in quel punto la presenza di un fortissimo tornado EF5 al suolo! Cerchiamo di raggiungere il temporale passando per strade diverse con scarsi risultati. Dopo poche decine di minuti apprendiamo che un fortissimo tornado si è abbattuto nella città di Joplin radendola quasi completamente al suolo! Decidiamo quindi di avvicinarci alla città una volta che il pericoloso tornado si è dissolto ed il tempo migliorato. Nel tentativo di avvicinarci alla città diverse strade sono interdette o bloccate, sino a quando sotto indicazione di alcune persone li in zona veniamo indirizzati verso un percorso che in modo un pò tortuoso ci porta proprio nella zona più colpita dal vortice. Lo scenario davanti agli occhi è di pura desolazione e distruzione. E’ stato qualcosa di impressionante e terrificante che non auguro a nessuno di vedere nella sua vita!

Tutte le abitazioni sono completamente rase al suolo, gli alberi sono ridotti a dei moncherini, defogliati e distrutti completamente, solo i tronchi principali hanno resistito al vento, trattenuti al suolo dalle radici ma completamente senza corteccia.  Per il resto domina la desolazione più pura, il tornado è passato sopra la città da un’oretta e la gente è indaffarata a cercare i superstiti al di sotto delle macerie. Io personalmente come appassionato di temporali mi sono sentito “di troppo” in un contesto ed in una situazione di questo genere. Ho effettuato solo pochi scatti perche non me la sono sentita di andare in giro a fotografare le tragedie altrui con il distacco di stare a guardare un disastro di queste proporzioni dietro il freddo mirino di un obbiettivo. Abbiamo setacciato qualche abitazione cercando di aiutare i superstiti a ritrovare i loro cari sotto le macerie ma ho avuto paura di non sapere cosa ci avrei trovato. Una volta raggiunta una piccola collinetta “spazzolata” dai venti del tornado, davanti a noi un palazzo sta andando in fiamme, una colonna di fumo si leva verso il cielo. Alcuni ragazzi in bicicletta ci segnalano che il palazzo in fiamme è in realtà l’ospedale di Joplin anch’esso gravemente danneggiato. Mentre ormai sta arrivando sera e il cielo comincia ad imbrunire ci avviciniamo all’edificio. E’ ormai buio quando siamo arrivati di fronte all’ospedale, impietriti dall’agghiacciante cimitero di auto spappolate davanti a noi. Diverse decine di automobili sono state accatastate dal tornado contro il muro antecedente la struttura. Una grossa piazza di fronte all’edificio risulta completamente disseminata di brandelli di motore! L’odore della benzina è insopportabile. Le automobili sono state sollevate dal suolo, impilate e compresse come fossero giocattoli lego! L’edificio dell’ospedale presentava tutte le finestre e le porte spaccate e ribaltate per terra. L’intonaco era stato scrostato e l’edificio risultava puntellato con danni diffusi provocati dall’impatto dei detriti all’interno del vortice.

Shoccati riprendiamo così il percorso del ritorno alloggiando in un motel li vicino.

Ulteriori approfondimenti con la testimonianza di Valentina Abinanti a questo link: ” link “

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