Supercella di Eraclea, Veneto 29 giugno 2020

Organizzare una giornata di caccia in Veneto non è mai una cosa semplice; le distanze da percorrere sono lunghe ed il risultato finale non sempre è assicurato. Recentemente con dei nuovi obblighi lavorativi è diventato ancora più difficile riuscire a gestire nel modo corretto tutti gli impegni che devono essere seguiti durante le uscite sul campo. Seguire lo sviluppo di questa turbolenta supercella che tanto per cambiare ha raggiunto il mare nella zona trafficatissima di Venezia – non è stato affatto semplice. Tuttavia diventa sempre molto affascinante assistere alla nascita di questi temporali nelle cui fasi iniziali presentano una struttura piuttosto semplice, la base condensa a quota elevata e sovente mancano le nubi accessorie che invece danno carattere ad una supercella matura.

L’osservazione del cumulonembo è stata più volte compromessa dallo sviluppo di alcune bande di precipitazione che occupavano la parte posteriore del temporale, cioè il settore dove la supercella risucchia aria calda ed umida per trarne alimentazione. Inizialmente la supercella era quasi stazionaria nella convergenza tra lo Scirocco ed i venti secchi in arrivo da sud-ovest, soltanto in un secondo momento, quando all’interno della struttura hanno iniziato a prevalere venti in uscita di outflow, la struttura temporalesca ha iniziato a muoversi con maggiore velocità, portandosi verso sud-est, dalle alte pianure del trevigiano verso la litoranea di Venezia.

Gli ultimi scatti sono stati anche quelli più spettacolari e mostrano un temporale mesociclonico ormai pienamente sviluppato, con una solida wall cloud alla base ed una pronunciata inflow tail che testimoniava il buon apporto di aria calda ed umida all’interno del sistema convettivo. Oltre a questa posizione è stato impossibile seguire lo sviluppo del temporale che viaggiava piuttosto veloce ed in breve tempo ci ha sopraffatti, scaricando forti precipitazioni.

 

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