“Baby” thunderstorm O’Neill Nebraska, 8 may 2011

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Decidiamo di cacciare assieme ad altri stormchasers americani del team Meso, attendendo la convezione vicino ad O’Neil, località posta al confine South Dakota-Nebraska. Purtroppo ancora una volta il forte CAP presente nel Nebraska settentrionale impedirà alla convezione di svilupparsi, l’aria inoltre risulta piuttosto secca e la quota di condensazione dei cumuli rimane altissima per tutto il giorno.

I primi tentativi di temporale avvengono dopo le 4 del pomeriggio lungo una linea di cumuli che si spostava molto lentamente verso est. I cumuli, sino a quel momento placidi e tranquilli, tendevano ad elevarsi, gli updraft acquistavano maggior potenza verticale, raggiungendo in breve tempo la quota di ghiacciamento. Giunti a questo stadio evolutivo, le elevate temperature presenti alle medie quote dell’atmosfera determinavano una vera e propria evaporazione degli updraft che venivano tranciati a metà, senza possibilità d’avere ulteriori sviluppi.

Tutto il pomeriggio si è svolto secondo questi standard.

Un paio d’ore prima del tramonto, un piccolo cumulo più intraprendente degli altri ha provato anch’esso a forzare l’inversione, formando un minuscolo temporale. L’obiettivo non è stato raggiunto ma il piccolo cumulo scherzosamente denominato “baby storm” dai compagni di caccia americani, raggiunto un certo stadio di sviluppo ha iniziato a ruotare.

I temporali più intensi per la giornata dell’8 maggio 2011 si sono verificati tutti nel South Dakota, a circa un centinaio di miglia dal nostro punto di sosta. Il famoso cacciatore americano Roger Hill ha intercettato una supercella praticamente stazionaria sulla convergenza tra l’aria umida e la dry line. Questa supercella ha sviluppato un breve rope tornado nelle sue prime fasi di vita.

Verso il tardo pomeriggio decidiamo di provare a giocarci la carta del South Dakota raggiungendo  la zona dove la supercella si rigenera da ore nello stesso punto. Mentre il gruppo del team Meso ha deciso di restare ad O’Neil per cena, noi decidiamo di muoverci verso nord. Raggiungeremo la zona dei temporali a notte inoltrata! Come era facile prevedere, la supercella dopo essersi rigenerata per diverse ore, perderà vigore dissolvendosi.

Gli altri temporali perderanno qualsiasi tipo di organizzazione, fondendosi gli uni agli altri. Da fotografare rimarrà solo una shelf cloud e dei mammatus illuminati dal fulmini nel pieno della notte.

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