Una supercella “all’americana” Piemonte 30 giugno 2022

Ricorderemo il 30 giugno 2022 per una delle supercelle più belle che il team ZenaStormChaser ha avuto modo di osservare in oltre un decennio di attività sulla pianura piemontese. A livello sinottico, dopo un periodo di caldo intenso, l’angolo nord-occidentale italiano è stato sfiorato marginalmente da una circolazione di bassa pressione in arrivo dalla vicina Francia. La saccatura non è mai veramente entrata sulle regioni settentrionali, interessando con la sua parte più fredda i paesi oltralpe. Tuttavia in questo particolare contesto termodinamico, per innescare lo sviluppo di forti temporali è stato sufficiente una semplice accelerazione del getto in quota, di provenienza sud-occidentale. Le condizioni di caldo intenso e soffocante che hanno preceduto l’ingresso di questo modesto impulso di instabilità, hanno favorito lo sviluppo di un improvviso e forte temporale a supercella.

Ci siamo recati nelle pianure piemontesi durante il pomeriggio per attendere lo sviluppo degli eventi nelle ore successive. Abbiamo osservato il continuo sviluppo di piccoli temporali di breve durata dalle colline dell’astigiano. Il caldo intenso presente in quota ha inibito la convezione per tutto il pomeriggio, costringendoci ad una lunga e paziente attesa.

In questo contesto è stata fondamentale l’osservazione in nowcasting degli eventi che si stavano consumando in quel momento al di là delle Alpi. Così mentre sulla Pianura Padana occidentale le temperature restavano elevate, al di là dei confini italiani i forti temporali facevano scendere la colonnina di mercurio fino a 14/16°C. Un gap termico di ben 15°C tra il versante francese e quello italiano, decisamente troppi per essere definita una situazione di equilibrio. Non ci diamo per vinti e aspettiamo fino all’ora del tramonto quando finalmente qualcosa ha iniziato a muoversi.

La sagoma scura e compatta di una linea di importanti cumulonembi hanno fatto capolino lungo la dorsale alpina, in lento movimento verso i versanti italiani. Le sagome dei cumulonembi erano chiaramente illuminate dalla luce del tramonto e poi del crepuscolo. Da subito è saltata all’occhio la differenza con tutto quello che avevamo visto le ore precedenti. In questo caso le torri convettive erano molto più pronunciate, compatte, e nel loro spostamento continuavano a mantenere un aspetto giovane e ben definito.

Ben consapevoli che temperature in Pianura Padana sarebbero rimaste comunque troppo alte per consentire lo sviluppo di temporali organizzati, dalla periferia nord di Torino, sotto un’atmosfera calda e immobile, ci siamo spostati verso nord-ovest, nella località di Mazzè (TO). Dal radar meteo un nucleo già di forte intensità benchè fosse in mezzo ai rilievi delle Alpi, puntava dritto verso la nostra direzione, risalendo da sud-ovest. Attorno alle 22 il temporale raggiunge la pedemontana torinese, evolvendo rapidamente in una violenta supercella che ha investito appieno la città di Torino, provocando danni per la grandine di grosse dimensioni ed il vento.

Dalla nostra posizione abbiamo potuto osservare il lento ma inesorabile incedere della supercella che ha mostrato una fitta sequenza di impressionanti striature continuamente squarciate dai fulmini. La mancanza di nubi accessorie attorno al cumulonembo ha reso possibile una perfetta osservazione di tutte le parti del temporale. Negli scatti che vi mostriamo sono perfettamente osservabili l’ampio e corposo mesociclone con la sua wall cloud. Nella parte più avanzante del temporale erano presenti delle grosse mammatus squarciate di tanto in tanto da qualche lungo fulmine intranube. Poco più ad est, nella parte sinistra delle fotografie, il cielo è rimasto sereno.

 

 

 

 

 

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